CANTO DI NATALE

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CANTO DI NATALE

16 Dicembre 2017

Il romanzo Canto di Natale (A Christmas Carol: A Goblin Story of Some Bells that Rang an Old Year Out and a New Year In), pubblicato da Charles Dickens nel 1843 è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e c

SERATA DEGLI AUGURI DELLA FONDAZIONE PIACENZA E VIGEVANO

 

Compagnia Teatrale Il Mosaico & Orchestra Città di Vigevano

CANTO DI NATALE

Spettacolo liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens regia di: Corrado Gambi

con: le attrici e gli attori della Compagnia Teatrale Il Mosaico e della Compagnia Teatrale AttoRè

musiche di: Vittorio Zago

assistente musicale: Matteo Faotto

musiche eseguite dal vivo da: Cameristi dell’Orchestra Città di Vigevano

direzione di: Andrea Raffanini

produzione: Fondazione di Piacenza e Vigevano - Teatro Moderno di Vigevano

 

Il romanzo Canto di Natale (A Christmas Carol: A Goblin Story of Some Bells that Rang an Old Year Out and a New Year In), pubblicato da Charles Dickens nel 1843 è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.

Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle classi abbienti dell’Inghilterra dell’800.

 

Considerata una morality sulla falsariga delle sacre rappresentazioni medievali per la semplice simbolicità religiosa e l'aspetto melodrammatico, Il Canto di Natale è, nella struttura originale, un dramma in cinque atti, in cui le apparizioni che si presentano a Scrooge si aprono e si chiudono tra un sipario e l'altro, anche se le cortine del baldacchino dove dorme l'avaro rimpiazzano alla buona il sipario teatrale. Ma il Canto non è solo una parabola: rappresenta infatti lo sviluppo in chiave satirica e impegnata dei comici bozzetti dei Pickwick Papers, scenette umoristiche in cui compaiono quelle allegre e bonarie caricature destinate più tardi a trasformarsi nei mostri grotteschi del Canto e più avanti in quelli dei grandi romanzi.

 

È con il Carol che Dickens acquisisce il successo e la capacità tecnica del romanziere, sviluppando il suo talento drammatico: a questo si unisce l'influenza del picaresco ereditato da Henry Fielding di cui era lettore appassionato, mentre il senso del macabro deriva dalla passione per il romanzo gotico. Raramente però, qualunque sia il tema trattato da Dickens, si può parlare di realismo, se non nel senso che i personaggi da lui creati sono "vivi" nel loro mondo fiabesco: si tratta di maschere in cui i tratti umani sono deformati come nelle vignette satiriche. Il Canto è dunque un racconto fantastico ma che racchiude verità profonde. Vive in una dimensione tutta sua come in Shakespeare, a cui Dickens è paragonato per il linguaggio poetico appena mascherato dalla prosa. E su questi binari allegorici, si muove la versione del Canto di Natale della Compagnia Teatrale Il Mosaico e dell’Orchestra Città di Vigevano, che ne ha composto le musiche originali e che le esegue dal vivo a teatro.

Non c’è un’epoca definita, non c’è un luogo definito. È una storia universale che punta l’attenzione sui grandi contenuti dell’opera di Dickens.

 

A riprova di questa “universalità”, non è da dimenticare come nel corso di tutto il Novecento, il Canto di Natale abbia ispirato alcuni simboli tradizionalmente legati al mondo del capitalismo, come ad esempio il disneyano Zio Paperone (chiamato, appunto, Uncle Scrooge da Carl Barks, il suo disegnatore,) e l'avaro Mr. Potter nel capolavoro cinematografico La vita è meravigliosa, oltre ad altri film “natalizi” dove il "cattivo" di turno viene miracolato e guidato sulla via dell'amore.

 

Charles Dickens scrisse il “Canto di Natale” col desiderio di coinvolgere sia i grandi che i bambini, attraverso descrizioni commoventi, al fine di risvegliare sentimenti puri come l’amore e la tolleranza, il rispetto per gli altri e la capacità di apprezzare le piccole cose, non solo a Natale.

L’amore verso la propria famiglia, verso coloro che ci circondano, riconoscendo anche nei piccoli gesti, quali un sorriso, la forma più preziosa dell’amore incondizionato. Un testo ricco di emozioni, di magia, di riflessioni. Come in ogni racconto di Dickens, si ritorna bambini, si è riportati a quella serenità quotidiana che solo le piccole cose riescono a donare: il sorriso dei genitori, un abbraccio confortante, l’odore della minestra calda, il calore dei gesti autentici che non potrà mai essere acquistato col denaro.

Ognuno di noi, nel corso della vita, ha incontrato, almeno una volta, quei fantasmi che portano il vecchio Scrooge a rivisitare la propria vita, non solo la notte di Natale, ma tutte le volte in cui l’egoismo, l’orgoglio, la paura e il menefreghismo hanno preso il sopravvento: fantasmi che portano catene dalle quali non riusciamo a liberarci.

Proprio come Scrooge, dovremmo imparare a guardarli, seguirli, ascoltarli e vedere in cosa abbiamo realmente fallito, emotivamente e umanamente.

E realizzare che la vera ricchezza da custodire è saper donare.

“Ci sono molte cose, credo, che possono avermi fatto del bene senza che io ne abbia ricevuto profitto e Natale è una di queste, un periodo di gentilezza, di perdono, di carità, di gioia nel quale uomini e donne sembrano concordi nello schiudere liberamente i cuori serrati e nel pensare alla gente che è al di sotto di loro come se si trattasse realmente di compagni nel viaggio verso la tomba, e non di un’altra razza di creature in viaggio verso altre mete”

 

 

Ingresso Serata al Teatro Cagnoni €. 5,00:
a sostegno delle attività dell'Associazione Amici del Teatro Cagnoni
vendita presso la biglietteria del Teatro Cagnoni dal 9 dicembre 2017. 
Gli orari della biglietteria: dal martedì al sabato escluso i festivi dalle 17,00 alle 20,15.
Ingresso Serata al Teatro Moderno €. 5,00:
a sostegno delle attività del Teatro Moderno 
Prenotazione online www.teatroilmosaico.it oppure telefonando al n° 348 112 7776
vendita alla biglietteria del Teatro Moderno il giorno 6 gennaio 2018.