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19 Aprile 2020

News del giorno

Vigevano 24 

LA STORIA: "Ho battuto il mostro", dopo 15 giorni di incubo il vigevanese Valter Pugno ci racconta come ha vissuto l’esperienza con il Covid-19

Dopo la positività al Covid-19 riscontrata negli ultimi giorni di marzo il vigevanese Valter Pugno è rimasto ricoverato presso il reparto Covid 2 dell'Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano per 15 giorni

 

Esperienza terribile ma fortunatamente conclusa con un lieto fine quella che ha vissuto e accettato di raccontarci Valter Pugno. Il consulente finanziario 62enne vigevanese ha purtroppo contratto il Covid-19 ed è stato ricoverato presso la Clinica Beato Matteo di Vigevano per circa 2 settimane.

"Dopo alcuni giorni di febbre a casa, sempre monitorato e sottoposto a cura antibiotica e a base di paracetamolo, tra domenica 22 e lunedì 23 marzo ho iniziato ad avere difficoltà respiratorie. La sensazione era quella del fiato corto, come quando dopo una corsa ci si ritrova affannati". Il signor Pugno, giunto al Pronto Soccorso nella serata del 23 marzo, in seguito a tampone ed esami di controllo è stato immediatamente ricoverato per la confermata positività al Covid-19.

Proprio i primi giorni sono stati i più difficili come confermato dallo stesso Pugno: "nei primi giorni non nascondo di aver avuto paura. Mi sentivo veramente male e pensavo a tutto quello che poteva succedere. A peggiorare ulteriormente questa già di per sé terribile situazione era poi il fatto di ritrovarmi da solo, senza poter avere vicino il conforto e il contatto della mia famiglia". Proprio l'isolamento, a volte la totale impossibilità o almeno la grande difficoltà di avere contatti con le persone care e i conoscenti rappresentano forse uno degli aspetti più terrificanti ed inquietanti di questo "mostro" che sta falcidiando il mondo.

"Il team di medici e di infermieri dell'Istituto Beato Matteo si è dimostrato da subito molto attento e preparato. Mi hanno somministrato fin dalle prime ore gli antibiotici e l'ossigeno, passando dall'iniziale mascherina alla più invasiva C-Pap, il casco che avvolge completamente il capo dando quantità di ossigeno più elevate". L'intera squadra sanitaria del Beato Matteo appositamente preparata ed attrezzata per combattere l'emergenza ha da subito affrontato il Covid-19 con grande abnegazione e competenza, pur nel clima di grande difficoltà ed incertezza che tocca tutto il sistema sanitario internazionale specie nell'individuare i migliori rimedi e mezzi per debellare questo terribile virus.

Il signor Pugno dopo qualche giorno ha cominciato a mostrare apprezzabili segni di miglioramento e la buona risposta ad ossigeno e terapie ha portato ad un'evoluzione positiva del complicato quadro iniziale di polmonite interstiziale bilaterale che aveva portato l'equipe medica a parlare di prognosi riservata. "Fortunatamente ho risposto bene alle terapie e ho visto le mie condizioni migliorare piano piano. E' stato un processo lungo e difficile ma la voglia di combattere e sconfiggere il "mostro" non mi è mai mancata". La sconfitta del "mostro", come l'ha giustamente definito il signor Pugno, è arrivata dopo due settimane di ricovero con la confermata guarigione e le dimissioni nei primi giorni di aprile. Ora l'ex paziente del Beato Matteo si trova a casa in isolamento per qualche giorno in attesa dei tamponi di controllo che ne dovranno sancire la definitiva e completa guarigione.

Particolarmente grato all'intero gruppo sanitario che ha incontrato il signor Pugno ha voluto esprimere il suo enorme ringraziamento a questi professionisti quotidianamente impegnati in prima linea nell'emergenza. "Li definiamo a più riprese eroi direi più che meritatamente. Tutti quanti...medici, infermieri e tutto il personale sanitario che ho avuto la fortuna di incontrare vivono e lavorano ogni giorno in condizioni estreme, davvero molto simili a quelle di guerra. E nonostante questo surreale e terrificante clima non hanno mai perso la competenza, la capacità e soprattutto l'umanità che li accompagna dall'inizio di questa emergenza. Non posso dunque che mandare il mio più sentito e profondo ringraziamento a tutti coloro che con me e con tutti i malati e ricoverati stanno compiendo ogni giorno l'impossibile arrivando davvero al limite delle loro possibilità fisiche e mentali".

Articolo di Vigevano 24

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